La Schiavitù
Su Gor, la schiavitù è una istituzione complessa, con centinaia di sfaccettature e aspetti legali, sociali, economici ed estetici.
La schiavitù è un'antica istituzione, con una sua lunga storia. Perfino la mitologia goreana comprende una storia che ne giustifica la creazione.
Molto tempo fa, ci fu una guerra tra gli uomini e le donne di Gor. Le donne furono sconfitte. Tuttavia, i Preti-Re non vollero che tutte le donne fossero uccise e quindi le fecero bellissime. Come prezzo per la loro bellezza, i Preti-Re decretarono che esse sarebbero per sempre state sottomesse agli uomini.
Questo è vero in generale, su Gor. Pur conservando un certo grado di autonomia, anche le Donne Libere (Free Women) sono comunque sottomesse agli uomini. Gor è un mondo di uomini.
I goreani vedono la schiavitù come un'istituzione naturale, basata sulle differenze biologiche tra uomini e donne. La dominanza maschile è pervasiva nei mammiferi, e assoluta nei primati.
Gli uomini vedono il fatto di essere dominanti come un diritto. Molte donne sentono che ciò è vero e le schiave sono solitamente molto soddisfatte nel loro "bondage".
Sebbene esse possano inizialmente ribellarsi all'idea di essere schiave, imparano a rivelarsi ed a sentirsi realizzate nella loro sottomissione.
Il femminismo non esiste su Gor. I goreani accettano la schiavitù come parte naturale della vita e pochi mettono in discussione la sua validità fondamentale.
"La schiavitù femminile è l'espresssione istituzionalizzata, in una civiltà congeniale alla natura, della fondamentale relazione biologica tra i sessi. Nell'istituzione della schiavitù femminile troviamo questa relazione fondamentale riconosciuta, accettata, chiarita, corretta e celebrata." (Savages of Gor, p.193-4 USA)
La schiavitù è una parte importante del tessuto economico della società goreana. Dai lavoratori del metallo che producono acciaio per schiavi, ai profumieri che creano profumi per schiavi, quasi ogni casta trae beneficio dalla schiavitù.
Gli schiavi eseguono molti compiti su Gor, dai campi alle città. Senza l'istituzione della schiavitù, ci sarebbe un grosso buco nell'economia della società goreana.
Ci sono schiavi che aiutano i contadini nei campi, schiavi di stato che puliscono le strade e che lavorano nei lavatoi pubblici. La schiavitù è un'attività estesa a molti campi di applicazione.
Va quindi tenuto presente che la schiavitù non fu istituita solo per il piacere degli uomini. La schiavitù riguarda molto di più e molto altro che semplicemente sesso, sebbene all'80% degli schiavi siano richiesti servigi di natura sessuale.
Ad una prima e superficiale occhiata ai libri, si può essere indotti a pensare che la maggior parte delle donne goreane sia in schiavitù. In realtà solo una donna ogni 40 o 50 si trova in schiavitù, il che equivale ad una percentuale compresa tra il 2% ed il 3% (cfr. Beasts of Gor, p.246 USA)
Normalmente, quando si parla di schiavi, ci si riferisce a schiave femmine. Si tenga presente però che l'istituzione della schiavitù non esclude l'esistenza di schiavi maschi. Esistono infatti anche schiavi maschi, anche se in misura inferiore. Il rapporto numerico tra schiavi maschi e schiave femmine su Gor è di circa 1 a 10.
In base ai libri le schiave si dividono in due categorie, normalmente identificate dalle sete che indossano: le sete bianche e le sete rosse.
Le sete bianche sono indossate dalle ragazze vergini, mentre le sete rosse vengono usate dalle ragazze non più vergini. Questa è l'unica distinzione presente sui libri.
Online, su AW in particolare, il colore delle sete indossate può indicare il grado di istruzione di una ragazza, ed esistono normalmente tre livelli: seta bianca, seta gialla e seta rossa.
In ogni caso, la condizione di schiavitù non richiede alcun segno esplicito di sottomissione. Una schiava senza collare o senza marchio è sempre una schiava.
Vengono utilizzati degli oggetti come segno di proprietà e per indicare l'identità del proprietario (Master).
Online, esistono differenti modi per rappresentare l'identità del Master di una schiava. In IRc si pospongono al nome della schiava le lettere rappresentative del Master, racchiuse fra due parentesi graffe.
Cos'è una schiava?
"Tutta la tua vita," egli disse, "sarà ora pervasa dalla sessualità, dalla tua femminilità. La tua vita sarà ora una vita sessuale, una vita in cui la femminilità, per la prima volta, sarà di innegabile e capitale importanza. Sarà una vita in cui essa sarà intensamente centrale."
"Sì, Master," ella disse.
"Sarà una vita di totale femminilità, e dedizione, e servizio, e amore."
"Sì, Master," ella disse.
"Il più piccolo compito della tua vita, come pulirai il cuoio del tuo master, come preparerai i suoi abiti, come cucinerai e cucirai, come farai acquisti, come pulirai e laverai, perfino il compito più minuscolo e servile, tutte queste cose diventeranno sessuali, tutte diventeranno espressione della tua femminilità, appropriate e gioiose manifestazioni del tuo amore e del tuo servizio, senza valore, ma impotentemente ed offerti , solamente quelli di una schiava insignificante." "Capisco," ella disse.
"La vita di una schiava femmina," egli disse, "è una vita completamente dedicata all'amore. Non è il frutto di un compromesso. Non è una di quelle vite che sono un po' questo e un poì quello. È un modo di vivere totale, una vita completa. La schiava femmina ambisce a dare tutto, altruisticamente, sapendo che ella, poiché è una mera schiava, un animale senza diritti posseduto dal suo master, un animale che può essere comprato e venduto al suo minimo capriccio, non può pretendere niente, perché ella non merita niente, e non ha il dritto neanche alla minima attenzione e considerazione. Non sono possibili contrattazioni con lei, né patti."
"Sì, Master," sussurrò la ragazza.
"Ed è per simili donne," egli disse, "che gli uomini sono pronti a morire."
(Mercenaries of Gor, p.435-6 USA)
Nessun commento:
Posta un commento